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Ferrari, Severino.

Poeta e critico letterario italiano. Dopo essersi laureato a Firenze, seguì a Bologna i corsi di Carducci, del quale divenne in seguito assistente. Appassionato studioso della nostra antica poesia popolare, amico di Pascoli e Carducci, che lo avrebbero poi cantato nelle loro poesie, F. tentò di legare, all'interno della propria opera, la tradizione della poesia popolare, rieccheggiandone lo stile e le forme metriche, e la propria notevole e approfondita cultura classica, condizionando così, per ragioni teoriche, ogni possibilità di una ricerca poetica originale. Le sue composizioni infatti ben dimostrano come questo sforzo di sintesi fra due culture e due tradizioni diverse sia di grandissima difficoltà sul piano formale e solo raramente giunga a risultati di un certo pregio, "... nell'ambito - è stato detto da un critico - di un sentimento della natura malinconico e un po' mellifluo, come di un Petrarca rifatto in provincia". Fra le sue opere ricorderemo la raccolta di rime Bordatini, Il secondo libro dei Bordatini e il poemetto Il Mago (Alberino di Molinella, Bologna 1856 - Colle Gigliato, Pistoia 1905).